Il piccolo sogno di un grande uomo

Bookmark and Share



Sabato scorso siamo stati a Torino Comics e non posso esimermi dall'accodarmi a tutti post di protesta che stanno girando x il web. Partendo però dal presupposto che per carattere non mi piace entrare nel merito della macchina organizzativa di cui, come di molte altre cose, non so nulla. Non so organizzarmi lo zaino x star lontano da casa un giorno, quindi come potrei giudicare come è stata organizzata una fiera di queste dimensioni? Mi limito a constatare con enorme tristezza l'evidenza di certe mancanze: prima fra tutte la totale disparità di trattamenti fra fiera del libro e fiera del fumetto.




I libraiuoli potevano contare su tappeti colorati, hostess pettorute, ancelle che mescevano ambrosia ai passanti, cartelli chiari per raggiungere facilmente ogni direzione voluta, aria condizionata, stand ordinati in una struttura accogliente.




I fummettofagi per contro si trovavano catapultati in una zona dal clima equatoriale: prendete un tendone in materiale plastico, ponetelo per ore al sole cocente dopo aver avuto cura di lasciare chiuse + fessure possibili. Fatto? Bene..ora, anche senza cospargere tutto di abbondante colla vinilica, otterete una sorta di serra al cui interno potrete far crescere felci, far accoppiare gibboni oppure far riprodurre il virus dell'ebola ma mai, e ripeto MAI, pensare di ambientarci una fiera del fumetto.




Qualcuno invece ha creduto testardamente in questo sogno e l'ha realizzato. E io non posso che pensare a questo qualcuno come ad un pazzo sognatore idealista che si è calato un acido di enormi proporzioni. E per la sua folle visionarietà devo, per forza di cose, stimarlo. Grazie piccolo pazzo scriteriato. Credendo nel tuo sogno ci hai reso tutti più vicini, più consapevoli che nessun sogno è irraggiungibile. Dopo mesi di duro lavoro sul tavolo da disegno, umiliati, sottopagati, non considerati mai come lavoratori seri solo xchè si è deciso di inseguire un sogno, TU, dolce amico senza volto, ci hai regalato l'ennesima speranza.




Si, io ora credo un po' di più nel fumetto come letteratura disegnata...non distante, come qualcuno voleva farci credere, dal mercato del libro.




Questa fiera l'ha reso evidente.




Grazie ancora.







nella foto: L'organizzatore di Torino Comics mentre segue un altro dei suoi sogni: dar vita ad un cadavere.






A.P.



Del.icio.us : , , ,

0 commenti: